Confesso che quando ho iniziato a fare sesso, tanti anni fa, pensavo che il posto deputato fosse il letto e tutti gli altri posti un ripiego. Percepivo l’attaccarsi al ramo di un albero come una necessità per il fatto di essere in un parco, o l’arrotolarsi sui sedili posteriori di una Mini come l’estremo rimedio alla mancanza del comodo letto.
Ero un po’ imbranato e ho impiegato del tempo a scoprire che tavoli di cucina, cofani di auto o sacchi di farina erano supporti che permettevano comode permanenze in raffinate posizioni anche per ore, anche meglio del letto. Uno dei primi insegnamenti mi venne dal mio amico Alfredo, che mi chiamò sconfortato per sapere dove far cambiare la paglia di Vienna al sedile di una poltrona a dondolo Thonet. “Come hai fatto a sfondarlo?” “Un bel ragazzotto, l’ho messo a ginocchia larghe sul dondolo e lo facevo andare avanti e indietro, poi però quando è venuto ha stretto le ginocchia e ha sfondato l’impagliatura”.
Da allora ho scoperto che una serie di aggeggi è normalmente usata per agevolare certe posizioni e movimenti. Io stesso mi facevo prestare casa dal mio amico Fabio che aveva un angolo palestra con una bella panca per addominali. Non ho mai toccato un peso, ma quell’aggeggio, regolato lo schienale con la giusta inclinazione ed usato culo all’aria permetteva posizioni e movimenti inopinati.
La prima vacanza estiva che facemmo io e Franco fu a Londra, a casa di amici, la camera che ci diedero era molto trendy ma il letto era bassissimo e il pavimento, di grandi assi di legno, scricchiolava in ogni suo punto trasmettendo il ritmo a tutti i tre piani della casa. Due grandi scaffalature ai lati, con una enorme collezione di vasi tedeschi del periodo Ddr, che per un nonnulla avrebbero potuto ruzzolare a terra. Ma c’era anche una vecchia poltrona, anni ‘50, solida, pesante. Bellissimi ricordi.
Certamente vi sono alcuni che dotano una camera della casa di attrezzi da gioco appositamente costruiti: sling, croci di sant’Andrea, specchi al soffitto e quant’altro. Ma al di là dello spazio necessario, la vista di un simile armamento può spaventare le prede meno esperte e farle scappare terrorizzate. Talvolta, poi, non vorremmo che fosse evidente la nostra sex addiction, o solamente ci piace dire a tutti: “Ma lo sai che era la prima volta che facevo questa cosa qui?”.
Serve understatement nelle scelte per lasciare quel pizzico di mistero utile al fascino personale, ma soprattutto per non avere niente da nascondere all’arrivo in visita della mamma, o per il tecnico del riscaldamento che fa il giro dei caloriferi di casa per controllarne il funzionamento (dipende dal tecnico: a volte vorremmo aver lasciato in giro qualcosa di fortemente allusivo e compromettente).
Scartando il mobilio fragile, dobbiamo quindi procurarci mobili di serie da usare come fossero la casuale scoperta del momento. Dove, se non all’Ikea?
Io avevo adocchiato questo sgabello di compensato curvato, ma è uscito di produzione prima che mi decidessi. Nell’angolo fumatori dell’Ikea di Carugate ce ne sono ancora alcuni in uso ai clienti ed io ogni volta mi provo nell’allargamento delle cosce montandolo cavalcioni, domandandomi se sono l’unico con certe fantasie. No. L’altro giorno, in internet, in una galleria di foto Bdsm l’ho trovato, con tanto di proprietario (la pecetta è mia). Come si vede, ha dovuto unirne due per raggiungere una lunghezza adeguata, e le ha dotate di fori per le tecniche di immobilizzazione.
Tempo dopo stavo decidendo per l’acquisto di una panca imbottita, più bassa, più lunga, effettivamente un po’ ingombrante in casa. Ce n’è una rossa al CIG Arcigay di Milano ed ogni volta che entro la guardo con concupiscenza. Pensavo di farmela prestare, per provarla nell’uso reale. Anche questa uscita di produzione prima che mi decidessi. Non è come la Billy, che la trovi sempre. Eccola qui: quella lunga, però, che quella corta, una spinta dietro l’altra, temo ci farebbe ritrovare faccia a terra.
L’anno scorso apro il catalogo e cosa vedo? Jesper. Una panca per videogiochi. La cavalchi, appoggi i gomiti, tendi il controller avanti a te. Oppure molli il controller e prendi il lubrificante. La devo comprare! Ma io non gioco con la Playstation, ho una certa età, dove la metto in casa? A primavera il mio fidanzato allargherà casa, e avrà tanto spazio libero, l’ho convinto di metterne una. Questa volta non ce la facciamo scappare.
(prima pubblicazione Pride febbraio 2010)