In tempi di crisi ma ormai prossimi alle agognate ferie, perché non pensare a un salutare stacco da trascorrere nella nostra Italia, facendolo magari coincidere con qualche evento teatrale? Nonostante la scure dei tagli, le più significative rassegne estive sono confermate e paiono in ottima salute: borghi e cittadine che le ospitano non hanno bisogno di presentazione, tanto celebrate sono le loro attrattive.
Ha una storia gloriosa alle spalle ma ha anche attraversato anni difficili: giunto alla 55a edizione, il Festival dei 2 Mondi di Spoleto (fino al 15 luglio) è tornato, con la direzione di Giorgio Ferrara, ai livelli d’eccellenza in tutte le sezioni – Opera, Teatro, Musica, Danza e Arte – che compongono l’articolato cartellone. Tra le molte accattivanti proposte teatrali disseminate in tutti gli angoli della splendida località umbra, da segnalare i due celebri atti unici di Jean Cocteau La voce umana e Il bell’indifferente (con Adriana Asti diretta dal regista Benoît Jacquot) e Beniamino dell’australiano Steve Spears, in cui un maturo professore di eloquenza scespiriana che ha confidato la sua omosessualità soltanto a un caro amico si guadagna da vivere correggendo la dizione e i difetti di pronuncia nell’ambiente conservatore della provincia. La sua tranquilla esistenza viene sconvolta quando s’innamora di Beniamino, un ragazzo tredicenne palesemente gay che intende superare l’handicap della balbuzie. Protagonista dello struggente e spietato monologo è Paolo Ferrari mentre Giancarlo Sepe ne firma la regia. Gian Maria Cervo, drammaturgo in residenza ad Amburgo, è l’autore di Il tempo libero, tre pièces calate nella contemporaneità della difficile situazione economica, di cui la seconda ha come sottotitolo Senza l’eleganza non esisterebbero marchette. Roberto Cotroneo ha ridotto il suo romanzo Questo amore in un testo teatrale che vede protagonista Laura Lattuada. Chiara Caselli si cimenta invece con Molly, sessualmente disinibita eroina dell’Ulisse di James Joyce, per la regia di Maurizio Panici. Il regista Bob Wilson continua la collaborazione col Berliner Ensemble e mette in scena Lulu di Frank Wedekind con la grande Angela Winkler e le musiche di Lou Reed. Sinergia tra drammaturgo e regista è quella dell’americano Neil LaBute e Marco Calvani: il primo è autore di Incantevole, interpretato da Urbano Barberini e diretto da Calvani che ha scritto Roba di questo mondo per il debutto sulle nostre scene di Andrea Ferréol e la regia di LaBute. Ieri star della danza, oggi Mikhail Baryshnikov torna in veste di attore con In Paris, storia d’amore sul tema della solitudine e della perdita, in cui è un ex generale emigrato dalla Russia negli anni trenta. Di Benjamin Britten, uno dei più grandi musicisti del XX secolo, collaboratore e amico del poeta Auden e compagno del tenore Peter Pears, Giorgio Ferrara cura la regia di Il giro di vite con Johannes Debus alla direzione d’orchestra. La discesa di Orfeo è uno dei lavori meno rappresentati di Tennessee Williams. I temi sono quelli a lui familiari: pulsioni sessuali represse, emarginazione e violenza sanguinaria contro ogni forma di diversità. L’allestimento è firmato dal Teatro dell’Elfo con la regia di Elio De Capitani. www.festivaldispoleto.com
Si conferma interessante vetrina della drammaturgia contemporanea Asti Teatro 34 (fino all’8 luglio) che, sotto la guida di Emilio Russo, occupa gli spazi, teatrali e non, più suggestivi della città. In cartellone Saverio La Ruina che in Dissonorata, di cui è anche autore, indossa i panni di un’oltraggiata ma indomabile donna del sud. Sandro Mabellini mette in scena Closer di Patrick Marber, specchio delle relazioni sessuali e amorose al tempo di internet dove capita che un etero si spacci per donna al fine di sondare le reazioni di un altro maschio. La coppia artistica Sandro Lombardi e Federico Tiezzi si ricompone per un’incursione nel mondo di Proust e della Recherche con Un amore di Swann. Altra coppia è quella formata da Veronica Pivetti e Alessandro Nidi in Tête à tête, assolo di un sex symbol è invece quello di Stefano Accorsi con Furioso Orlando dall’Ariosto. Non meno bravo e fascinoso, Andrea Renzi cura la regia e interpreta con Federico Odling Il conte di Kevenfuller. Chiusura all’insegna del teatro danza con La sagra della primavera, coreografata e danzata da Walter Cinquinella per la compagnia Experimenta. www.comune.asti.it/teatro/
Quello di Santarcangelo (13-22 luglio) è il più longevo festival di teatro di ricerca in Italia, da quest’anno affidato alle cure di Silvia Bottiroli con Cristina Ventrucci e Rodolfo Sacchettini condirettori artistici per un triennio. Cuore pulsante della manifestazione è piazza Ganganelli e a reinventare l’idea di un teatro in piazza saranno la compagnia Accademia degli Artefatti con Nascita di una nazione di Mark Ravenhill e l’argentino César Brie, impegnato in una originale rilettura di Karamazov da Dostoevskij. Tra le significative presenze internazionali da tener d’occhio ecco le She She Pop, collettivo di performer tedesche che esplorano i lati oscuri della memoria personale e della vita comune, e il croato Matija Ferlin che presenta Sad Sam/Almost 6, riflessione sulla fine dell’infanzia e sul suo immaginario. I due lavori in residenza, coprodotti dal festival e realizzati insieme agli abitanti del borgo, sono Ads (Annunci pubblicitari) del regista e autore newyorkese Richard Maxwell e Sogni del nostro Virgilio Sieni. www.santarcangelofestival.com
Seduzione e linguaggi della contemporaneità sono le parole chiave che ispirano la 12a edizione di Teatro a Corte (6-22/7), la kermesse che, diretta da Beppe Navello, si snoda tra Torino e 5 pregevoli dimore sabaude come la reggia di Venaria e il castello di Rivoli. In tre weekend si esibiscono 20 compagnie di 9 nazionalità con 16 prime italiane. Tra gli ospiti stranieri, i belgi della compagnia Peeping Tom con l’ultima creazione, À Louer, ambientata in un salotto borghese iperrealistico in cui si materializzano sogni, pensieri e ricordi dei personaggi che lo abitano. Tra i protagonisti del focus che quest’anno è dedicato alla Gran Bretagna troviamo i DV8, mitico gruppo fondato nell’86 da Lloyd Newson, a cui si renderà omaggio con la ripresa video del loro cult The Cost of Living. Il coreografo Luca Silvestrini, ormai inglese d’adozione, presenta LOL. Lots of love, incentrato sulle relazioni umane al tempo di Facebook e vincitore del British Dance Award 2011. Tim Rushton, emigrato in Danimarca e direttore del Danish Dance Theatre, propone Love Songs, mix tra jazz e danza dalla forte carica sensuale. Di origine ispano-francese, Blanca Li ci immerge con Elektro Kif nelle suggestioni della danza elettronica che lei ha scoperto nella banlieue parigina. Un raffinato omaggio a Pina Bausch è quello che Gandini Juggling, formazione di noveau cirque, le tributa con Smashed. www.teatroacorte.it
Per Volterrateatro (23-29/7) la XXVIa edizione sarà davvero speciale e ruoterà intorno al progetto Mercuzio non deve morire, spettacolo che la Compagnia della Fortezza (i cui componenti sono i reclusi del carcere cittadino, ormai attori provetti come Aniello Arena, interprete del film Reality di Matteo Garrone premiato a Cannes) ha presentato lo scorso anno. Il regista, e direttore artistico del festival, Armando Punzo lo farà diventare un grande evento di teatro di massa che, attraverso varie tappe, porterà al coinvolgimento di migliaia di persone. L’idea parte da una riscrittura di Romeo e Giulietta, vissuta però dalla parte di Mercuzio, il poeta, l’artista, l’attore, il “diverso” che viene subito sacrificato e muore in duello. È una metafora forte: con la morte della cultura, muoiono la speranza e le possibilità di un futuro migliore per tutti, ma Mercuzio non vuole morire, rifiutandosi di adempiere al suo destino. A interpretare i personaggi scespiriani non saranno solo gli attori-detenuti ma anche un gran numero di cittadini comuni, artisti visivi, poeti e scrittori, contrade e rioni storici. www.volterrateatro.it
Rimaniamo in Toscana e precisamente a Sansepolcro che ospita Kilowatt Festival (20-29/7), diretto da Luca Ricci. Il nome è sinonimo di energia, quella intrinseca alla scena contemporanea in campo teatrale, musicale e artistico. La sua caratteristica è il forte coinvolgimento del pubblico e la programmazione è in parte determinata dalle scelte dei “visionari”, un gruppo di 20 spettatori coinvolti nella selezione dei lavori in cartellone. Oltre ai 9 spettacoli scelti da loro, sono in programma 3 nuove produzioni: Nel bosco della compagnia Capotrave, Mea Culpa degli Odemà e Annunziata detta Nancy di Riccardo Goretti. Tra le ospitalità l’anteprima dell’ultimo lavoro di Manuela Cherubini su Rafael Spregelburd, La stupidità: non vediamoci più Brad Pitt e Hansel e Gretel, il giorno dopo del collettivo La Fabbrica. www.kilowattfestival.it
Rimane fedele al teatro di sperimentazione Drosera (20-28/7), nella insolita cornice della Centrale Fies a Dro sulle colline dell’alto Garda, che assembla 26 spettacoli e 14 prime nazionali. Tra gli ospiti ci sono i protagonisti italiani della ricerca come i Motus con When, Accademia degli Artefatti (Sangue sul collo del gatto da Fassbinder), MK (Il giro del mondo in 80 giorni), Dewey Dell (Grave). In programma anche performance per pochi spettatori alla volta, riti collettivi per scacciare gli incubi del domani e street games ludici che indagano con ironia il presente.
Le grandi città non sono da meno. A Bologna Teatri di Vita dedica a un paese amato ora in sofferenza Cuore di Grecia (12-29/7), rassegna che comprende cinema (molte le pellicole a tema glbt), danza (Dress-Undressed di Kostantinos Rigos che esalta l’armonia di due corpi maschili nudi, The Mattress di Amalgama e Mothers di Zita Dance Company) e teatro. Come evento collaterale infatti il regista Andrea Adriatico mette in scena L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi di Copi con Eva Robin’s, Anna Amadori e Olga Durano. www.teatridivita.it
Era un luogo in cui albergavano esistenze distrutte e si consumavano storie atroci: ora l’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano è diventato, grazie all’encomiabile lavoro dell’Associazione Olinda, un luogo dove si fa cultura e ci si diverte in modo intelligente, immersi nel verde di un parco secolare. Anche quest’anno il festival Da vicino nessuno è normale (sino al 28/7) propone un mix di musica, cinema e incontri. Per la prosa segnaliamo Fanny & Alexander con il super premiato West di Francesca Mazza e la novità Discorso grigio con Marco Cavalcoli, l’avvincente rilettura che Giorgio Barberio Corsetti fa del Processo di Kafka e Attenti si scivola, parabola dell’attuale sperdimento maschile con Andrea Ruberti e Alessandro La Rocca. www.olinda.org
Sempre in area milanese, nello spazio Carroponte, troviamo il Mixité Festival (4-8/7), ideato dalla Compagnia Teatrale Dionisi con la direzione artistica di Renata Ciaravino. Mixité tradotto dal francese significa mescolamento, in opposizione a segregazione-isolamento. In cartellone noti sovvertitori di “normalità” con una massiccia dose d’ironia e irriverenza come la compagnia A.T.I.R. che presenta King’s Working Day: attraverso il linguaggio drag king 17 donne, in scena e in video, assorbono gli stereotipi maschili e ne escono più femminili che mai. Uno spaccato sulla quotidianità all’insegna della stand up comedy e dell’happening è quello di Serate bastarde 2 – Il tramonto firmato Dionisi; Flavia Mastrella e Antonio Rezza ripropongono il loro Fotofinish e Animanera ritorna con l’irresistibile Fine famiglia di cui abbiamo riferito su queste pagine. www.compagniadionisi.it