Spesso risulta difficile coniugare il nostro lato razionale e quello emotivo; lo è ancor di più se il primo è condizionato dall’alone di rispettabilità che non vorremmo offuscare con l’altra parte di noi stessi. È come avere due cittadinanze ed è ciò che metaforicamente ha ipotizzato Eldon Thiele (alias Zwerg) nel suo album Dual Citizen. Nell’adolescenza il cantautore canadese, naturalizzato statunitense, è stato indottrinato secondo i dogmi parrocchiali, cresciuto negando il proprio orientamento sessuale e credendo che a lui fosse negato l’approccio alle gioie del sesso a meno di convolare a nozze con una donna.
Questo album (prodotto niente meno che da John Philip Shenale, già con Tori Amos e Janet Jackson) ha il sapore della consapevolezza; qui si fondono il lato fisico e quello metafisico, il lato sessuale e quello spirituale: “Nessuno dovrebbe vergognarsi di un aspetto di sé stesso, così come io sono fieramente canadese e al contempo americano”. Dual Citizen è un disco gioioso, con chiari riferimenti all’immaginario LGBT, a partire da High In Heaven, che descrive la scena gay neworkese (“se sei una ragazza tormentata cui piacciono altre ragazze, credimi, qui c’è un posto anche per te”) e contiene un sample di due ragazzi che fanno sesso: “Il tema, in questo caso, riguarda il godimento dei piaceri della vita, liberi dai pregiudizi morali e dalla condanna della chiesa”, dice Zwerg. Una positività che ha anche il sapore della rivincita nei confronti di chi vorrebbe insegnarci come vivere le nostre vite. È il caso della suggestiva ballata Home Is Where, scritta appositamente per il prossimo film di Charlie David (regista di Mulligans e I’m A Porn Star), Miss Mafia, in cui una drag queen di origine italiana viene respinta dalla propria famiglia mafiosa dai sani principi cattolici. D’altro canto siamo consapevoli che all’interno della famiglia spesso l’omosessualità non sia accettata se non osteggiata; così, se il brano precedente dedicato allo zio gay di Zwerg, ruota attorno al coming out e al sentimento supportato, in Different Aside, il cantante ironizza sugli atteggiamenti del cugino cattolico, che disdice ciò che questi definisce “uno stile di vita omosessuale” (“potremmo goderci le nostre scorribande insieme se solo mettessimo da parte le nostre differenze; in realtà siamo molto più simili di quanto tu possa credere”). Canzoni che meriterebbero relativi video a tema; ed è un peccato che attualmente Zwerg – da questo album – abbia prodotto solamente il clip della vacanziera e prorompente I’m A Joke To You, in cui sono ripresi alcuni tra i bei fusti che hanno partecipato alla crociera gay Atlantis dello scorso anno. Beh, almeno rifacciamoci gli occhi…