Oggi sarebbero una coppia regolarmente sposata: invece Harry e Charlie nell’Inghilterra degli anni sessanta vivono nella semi clandestinità, in attesa di comparire davanti al giudice e rischiare la galera con l’accusa di omosessualità, in base al famigerato buggery act, abolito solo nel 1967. Conviventi da trent’anni, campano facendo i barbieri e, logorati dalla routine della loro relazione ove eros e amore sono da tempo latitanti, sembra ci prendano gusto a tormentarsi a vicenda con reciproche cattiverie. Harry incarna uno stereotipo più femminile: ricopre il compagno di soffocanti attenzioni, accolte senza gratitudine ma bensì ricambiate con umilianti frecciate. Charlie, attore fallito e inguaribile narcisista, millanta virilità solo perché ha avuto una moglie: nel fondo del suo cuore non si è mai accettato gay e proprio nel giorno in cui sta per conoscere la figlia ventenne deve presentarsi in tribunale. Harry gli sarà accanto anche in questo frangente? Quei due (in originale Staircase – Il sottoscala) di Charles Dyer nel passato ha visto in scena mattatori come Paolo Stoppa e Renzo Ricci mentre al cinema si ricordano Richard Burton e Rex Harrison: ora tocca agli eclettici Massimo Dapporto (Charlie) e Tullio Solenghi (Harry) per la prima volta insieme, diretti da Roberto Valerio. Al teatro Manzoni di Milano sino al 17 aprile.
Queer Festival (dal 12 al 17/4) è la rassegna organizzata da Atir-Teatro Ringhiera di Milano: in cartellone nuove proposte e spettacoli già collaudati. Tra le prime: Cinemalteatro, spettacolari film teatralizzati in 20 minuti con Michele Di Giacomo; Drag Power, un progetto delle Nina’s Drag Queen, King non muore si rivede del Kollettivo Drag King con la regia di Marcela Serli; Chendichendi di Renata Ciaravino, Alessandro Sampaoli e Elvio Longato; Fa’afafine – Mi chiamo Alex e sono un dinosauro, testo e regia di Giuliano Scarpinato. Tra le riprese: Diario di una donna diversamente etero di Giovanna Donini con Le Brugole, Palloncini di Gianna Coletti e Gabriele Scotti e Per una donna di Letizia Russo con Sandra Zoccolan.
Cosa succederebbe se il mondo fosse omosessuale e l’eterosessualità in minoranza? Se lo chiede Lucilla Lupaioli, autrice e regista di Siamo tutti gay, immaginando che i due figli etero della coppia lesbica formata dall’attrice Maggie (Alessandro De Marco en travesti) e Tessy (Michela Fabrizi), siano alle prese con uno spinoso coming out. Sheila è infatti la fidanzata segreta del macchinista Max e Willy ama di nascosto la sarta Lucy, entrambi tollerati in quanto etero solo perché gravitano nell’eccentrico mondo dello spettacolo… Al teatro Lo Spazio di Roma dal 5 al 17/4.