Grazie alla collaborazione tra ASA Associazione Solidarietà AIDS e Google, il NAMES Project AIDS Memorial Quilt italiano diventa disponibile a tutti online. Le Coperte dei Nomi finalmente non saranno più in esposizione solo in concomitanza del 1 dicembre.
Ci stavamo pensando da un po’ di tempo, le Coperte dei Nomi meritano più attenzione e non si poteva relegare la loro esposizione a una volta l’anno in occasione della giornata mondiale di lotta contro l’AIDS. E così il primo dicembre 2018 con il supporto di Fabrizio Sclavi e di un nutrito gruppo di fotografi – Gian Paolo Barbieri, Maria Vittoria Backhaus, Maurizio Galimberti, Ilaria Facci, Giovanni Gastel, Piero Gemelli, Alessandra Spranzi, Oliviero Toscani con Fabrica, Paolo Ventura, Paolo Zambaldi e Cosetta Giorgetti, Max Zambelli, Stefano Zarpellon ed Efisio Rocco Marras – abbiamo presentato il progetto di digitalizzazione delle Coperte dei Nomi.
Tra i partecipanti all’evento c’era anche qualcuno di Google che ha compreso cosa rappresentano i quilt e ha deciso di inserirli nella piattaforma Google Arts & Culture, una raccolta online di immagini in alta risoluzione di opere d’arte esposte in vari musei in tutto il mondo, oltre che una visita virtuale delle gallerie in cui esse sono esposte. Sembra una fiaba invece è realtà: la visione della collezione italiana delle AIDS Memorial Quilts sarà disponibile a tutti in rete dal 27 giugno 2019.
Il NAMES Project AIDS Memorial Quilt, conosciuto in Italia come Coperta dei Nomi, è un’enorme coperta realizzata in memoria delle persone morte a causa dell’AIDS, costituita da singole coperte di stoffa ricamate o dipinte da amici e parenti delle persone decedute, ciascuna della misura di 90×180 cm e unite in blocchi composti da otto singole coperte. Le coperte, estremamente colorate, vengono realizzate con la più estrema libertà nell’utilizzo di stili e materiali, con l’aggiunta del nome del proprio caro e una dedica rivolta ed esso. Nel 1989 il NAMES Project è stato candidato al premio Nobel per la pace ed è considerato la più grande opera artistica collettiva al mondo.
Il progetto è nato a San Francisco nel 1987 da un’idea dell’attivista Cleve Jones. Dall’inizio degli anni ’80 molte persone che morivano a causa dell’AIDS spesso non ricevevano funerali per la stigmatizzazione sociale e l’indifferenza governativa sulla malattia. Anche Jones perse il suo compagno, così con alcuni volontari diede vita al progetto realizzando coperte su cui erano stati impressi pensieri e disegni che permettevano ad amici e familiari di commemorare i propri cari. I pezzi di stoffa venivano uniti l’uno all’altro per formare un’unica e grande coperta, come messaggio di energia e solidarietà.
Da San Francisco il progetto si estese ad altre grandi città statunitensi come New York e Los Angeles, facendo arrivare alla sede della fondazione che oggi è ad Atlanta, un numero notevole di coperte. La prima ed enorme Coperta fu esposta a Washington D.C. l’11 ottobre 1987 davanti alla Casa Bianca in occasione della marcia nazionale per i diritti gay. Era formata da 1920 pannelli di stoffa e copriva un superficie pari a due campi di calcio.
Dopo quasi 10 anni, nell’ottobre del 1996, la Coperta fu nuovamente esposta davanti al Campidoglio di Washington e contava 38.000 pannelli che una volta estesi coprivano un territorio pari a 20 campi da calcio, e in cui erano scritti i nomi di oltre 70.000 persone decedute a causa dell’AIDS. Il notevole aumento dei pannelli testimoniava il numero ancora alto di vittime, ma anche nuova presa di coscienza sociale sulla malattia.
Il NAMES Project AIDS Memorial Quilt è in Italia per merito di Ursula Barzaghi che insieme ad ASA – Associazione Solidarietà AIDS Onlus di Milano ha iniziato a raccogliere le coperte. La prima Coperta fu esposta nel 1990 davanti alla Scala di Milano, e da allora ASA è la referente italiana dell’AIDS Memorial Quilt. Raccoglie e custodisce le coperte, le assembla e ogni anno, in occasione della Giornata Mondiale di lotta contro l’AIDS, espone alcuni Quilt perché non c’è un luogo adeguato a contenerli tutti. Fino a oggi ASA ha raccolto oltre 400 coperte.
La collezione italiana delle Coperte dei Nomi è stata in parte digitalizzata grazie alle tecnologie messe a disposizione dal team di Google Arts & Culture, e per celebrare le opere il 27 giugno a partire dalle 21.30 le scansioni realizzate con l’esclusiva tecnologia Art Camera saranno proiettate sulla parete del palazzo di via De Castillia 7 a Milano. Gli spettatori saranno parte integrante dello show per diffondere il messaggio di non abbassare la guardia della prevenzione e per abbattere lo stigma verso le persone sieropositive.
“Per noi di ASA queste coperte rappresentano la memoria, il ricordo delle persone che ci hanno lasciato a causa dell’HIV. Vogliamo che si continui a ricordare la lotta e la sofferenza di tanti nostri amici che non ci sono più. Vogliamo ricordare che oggi il virus si può tenere sotto controllo, proteggendosi con sesso sicuro e PrEP-Profilassi pre Esposizione, facendo il test, prendendo correttamente la terapia. Oggi le persone con HIV in terapia con viremia azzerata possono vivere come e quanto le altre e, soprattutto, non possono trasmettere l’infezione” ha commentato Massimo Cernuschi, Presidente di ASA.
La direzione artistica del progetto è stata affidata ad Andrew Quinn, noto computer graphics artist e musicista australiano, che ha ideato uno spettacolare ed emozionante show interattivo dal titolo “IN QUILT” Interactive Audio Visual Installation accompagnato da echi musicali evocativi, da illuminazione suggestiva e dall’esibizione live di The Winstons.
Prima della proiezione, a partire dalle 19, rappresentanti di ASA e del team Diversity & Inclusion LGBTQ+ di Google presenteranno ufficialmente il progetto con un talk & cocktail di benvenuto. L’evento è gratuito e a numero chiuso fino a esaurimento posti, per partecipare è necessario registrarsi a questo link.
La proiezione dell’opera di Andrew Quinn sarà aperta a tutta la cittadinanza a partire dalle 21.30, perché le Coperte dei Nomi che ASA raccoglie e custodisce dal 1987 sono ormai diventate un patrimonio culturale universale.
L’evento si svolgerà con il patrocinio del Consolato Americano e del Comune di Milano. In partnership con le associazioni del C.O.R.D.A , Fast Track Cities Milano, Milano Checkpoint e con il supporto di Pianoroll, Silicone Club e Metrò centrale club.