Nothing is wasted, only reproduced” cantavano i Blur in Girls & Boys nel 1994. Se già molto tempo addietro nel rock e nel pop fossero consueti i ripescaggi di atmosfere e riff collaudati per dare un minimo di sostanza a canzonette scialbe, oggi nessuno si stupisce più per il continuo stupro che viene effettuato in maniera costante nei confronti di melodie, suoni e video del passato. Solo che una volta queste incursioni venivano semplicemente siglati come “plagi”; ora si utilizza il termine più tecnologico di “campionamento”. Nei primi anni ’70, quando il pop era nato da poco è chiaro che si tendesse a prendere “spunto” dalla musica classica (di esempi ce ne sono a milioni, basti citare Eric Carmen e la sua All by Myself del 1975, il cui verso si basava sul secondo movimento del Concerto per Pianoforte n. 2 di Sergei Rachmaninoff); poi venne la disco, che a volte riproponeva in chiave dance alcuni brani del ventennio precedente, e via di seguito fino ai giorni nostri dove ormai si riutilizza ciò che era già riciclo dieci, se non pochi anni prima.
Chi solo tre anni fa apostrofava Lady Gaga come un clone di Madonna 2.0 ha dovuto fare ammenda di fronte alla miriade di starlette giunte in seguito alla ribalta: ennesime Christina Aguileira (come ce la vedete nel ruolo di “ammazza uomini” nel recente video di Your Body?, www.youtube.com/watch?v=6cfCgLgiFDM), Geri Halliwell, Rihanna, Britney Spears, l’elenco sarebbe molto lungo e non vorremmo dimenticare qualche nome, per evitare di ritrovarci un coltello piantato nella schiena da parte del fan di turno. In campo maschile non è molto diverso e d’altro canto bisogna lasciare spazio ai giovani “talenti” (se va avanti così in Italia tra non molto assisteremo ai cloni di Osvaldo Supino e di Alex Palmieri). Beccatevi ad esempio il video di Bad Things, in cui Chelsea Bishop gioca a fare la trasgressiva Lady Gaga/Britney Spears, mentre le note riecheggiano Sweet Dreams degli Eurythmics (sacro e profano binomio frequente nel mainstream, www.youtube.com/watch?v=Nvl0Df_NVsc). Assolutamente imperdibili gli australiani Divine Knights (un nome, una garanzia) che con la loro Clouds rispolverano i fasti di band come i Dead Or Alive; sia proponendo un sound retrò utilizzando synth vintage, sia con un look che poco lascia all’immaginazione: sfatte perse (www.youtube.com/watch?v=Vek9YgBNzX8).
Se oggigiorno oltre alla musica anche i video sembrano tutti uguali tra loro, perché non proporre ai propri fan di prodigarsi nel ruolo di registi creativi? Non sono stati certo i primi a farlo, ma gli israeliani The Young Professionals – quelli di Ivri Lider e Johnny Glodstein per intenderci – che per motto hanno “noi creiamo qualcosa di nuovo sempre basato su qualcosa di vecchio” (la loro D.I.S.C.O. con la partecipazione del travolgente Uriel Yekutiel è semplicemente perfetta, www.youtube.com/watch?v=VcZnRz7WujA) hanno lanciato un foto contest sulla base del testo del loro nuovo brano Be With You Tonight. Il video che uscirà a breve (controllate sulla loro pagina www.typband.com) raccoglie dozzine di foto che i fan hanno scattato, ispirandosi alle parole contenute nella canzone.
Biglietti per i concerti, dischi autografati, pass per il backstage, ma soprattutto una competizione per incoraggiare la partecipazione e la discussione sulle pagine a loro dedicate nei principali social network.