Si è svolta al Bangalov club di Milano la seconda edizione di Mr Puppy Italia, evento organizzato quest’anno sia da Leather Fetish Milano sia da Leather Club Roma. Il titolo è stato conferito ad Aaron Green.
Per chi non fosse molto addentro al mondo BDSM ovvero bondage, dominazione, sado-masochismo, il puppy play è un “soft fetish” dove i due ruoli sono principalmente divisi tra il cucciolo e l’handler, colui che se ne prende cura. È importante capire che in questo gioco, che non è apertamente di natura sessuale, non c’è uno “schiavo” che vuole farsi trattare come un cane da umiliare e punire, quanto un essere umano che, liberando la sua parte istintiva e irrazionale, cerca attenzioni, coccole e gioco da parte di un proprietario affettuoso. Nel sito di Zaush, il vincitore del primo titolo di Mr Puppy Italia lo scorso anno, trovate una breve guida introduttiva a questo particolare mondo, con alcune regole che chi si dovrebbero conoscere, www.zaush.it/puppy-play-for-beginners. Per saperne di più questa volta abbiamo lanciato un osso ad Aaron che prima di risponderci ha prontamente scodinzolato di felicità.
In quale razza ti riconosci, e l’hai scelta tu o il tuo addestratore? Hai un nome particolare?
Bau! Partiamo con una domanda difficile. Tanti puppy riconoscono in sé stessi delle peculiarità con alcune razze canine. Se dovessi sceglierne una sicuramente direi un Siberian Husky: socievole, all’erta, gentile, amichevole e ammettiamolo… quando vogliono sanno essere dannatamente buffi. Una razza non è mai scelta da un handler ma è intrinseca nel nostro carattere. Sarà compito dell’handler capire come gestirci. Io per esempio sono un “randagio”. Non ho né handler né un padrone. Queste figure non sono indispensabili per vivere il proprio lato puppy.
Quale tipo di accessori sono necessari o utili secondo te oltre alla maschera da cane?
L’oggetto più importante è sicuramente la maschera. Isolandoci dal mondo esterno nascondendo il nostro volto “umano” diventa più facile perdere tutti quei paletti razionali che spesso ci impediscono di vivere a pieno il nostro essere. Inoltre la maschera, celando la nostra identità ci fa sentire “protetti”, come se fosse un’armatura. La coda, invece, che sia a plug o esterna, ci può aiutare nella comunicazione con chi si relazione con un puppy. Il tipo di comunicazione tra puppy e umano è non verbale, pertanto avere una coda con cui scodinzolare ci può aiutare nell’esprimere il nostro stato d’animo.
Ti piace stare in branco, quindi con un handler che gestisce più cuccioli alla volta, e come è il tuo rapporto con altri puppies quando li incontri?
In un branco ci si gestisce tra cuccioli, la figura dell’handler non è necessaria. In Italia abbiamo un piccolo branco che sta crescendo piano piano e ogni puppy si prende cura dell’altro. Io con gli altri cuccioli sono molto protettivo. Mi piace lasciarmi andare e cercare di aiutarli a far uscire il puppy che c’è in loro senza vergogna. È importante accettarsi per quello che siamo, unici e speciali ognuno a proprio modo. E il pupply play in questo ci può aiutare molto.
Quanto è diffusa adesso la scena puppy nel nostro paese e chi dovrebbe contattare chi volesse entrare a farne parte?
La scena puppy in Italia è ancora in pieno sviluppo. Purtroppo c’è ancora molta confusione e spesso veniamo considerati slave o sottomessi, ma essere puppy è tutt’altra cosa. Chi vuole avvicinarsi a questo mondo può contattarmi su Facebook, scrivere al gruppo “The Italian Puppy”, o venire alle serate organizzate da LFM e LCR dove potrà sicuramente trovare qualche cucciolo con cui chiacchierare. Recentemente inoltre abbiamo organizzato il primo “Puppy Meeting & Workshop – BoneLab”, dove abbiamo affrontato diverse tematiche e condiviso momenti personali e di gioco. Oltre a questo organizziamo degli aperitivi fetish&puppy presso il Leccomilano, se volete venire a darci una grattatina…
Quali incombenze ti aspettano da ora come vincitore del titolo?
Essere Mister comporta una grande responsabilità non solo verso la comunità puppy nazionale e internazionale ma verso tutta la comunità fetish. Bisogna saper ascoltare e diffondere il messaggio di unione di questa grande comunità fatta di persone. Persone, perché sotto la pelle, la gomma o una faccia da cane siamo persone uguali a tutte le altre. Non fermiamoci a giudicare un libro dalla copertina. Questo è un messaggio molto importante che vorrei cercare di diffondere perché vivere il proprio fetish alla luce del sole non fa di noi feticisti dei pervertiti. Solo delle persone che vogliono vivere la loro vita come tutti. Oltre a questi obiettivi personali che come Mister posso cercare di raggiungere in modo più concreto, sicuramente c’è la collaborazione con la comunità puppy & fetish internazionale e nazionale, tante cose insomma!