Alle volte non servono grandi giri di parole per descrivere una situazione, né servono scenografie fantasmagoriche per dipingere i luoghi dell’amore. È sufficiente un’idea, una telecamera puntata su un biliardino, un tocco di fantasia ed ecco che il messaggio ha sortito nel suo intento.
Così ha pensato la Tarma (all’anagrafe Marta Ascari, www.latarmamusic.com), autrice del video We’ll Meet Again. È la cover di una tra le canzoni più famose durante la seconda guerra mondiale, portata al successo dalla cantante inglese Vera Lynn nel 1939 (il titolo si riferiva ai soldati che partivano per andare a combattere e alle loro famiglie, ai loro amori) e che divenne un musical interpretato dalla stessa Lynn nel 1943. Fu menzionata dai Pink Floyd nell’album The Wall (Vera è il nome immaginario che Roger Waters diede nell’opera al padre mai conosciuto, morto ad Anzio nel 1944), ma soprattutto fu precedentemente inserita nella colonna del film Il Dottor Stranamore di Stanley Kubric: “Stanley Kubrick ne ha fatto un inno all’insensatezza della guerra.
In questa chiave ironica ho sentito il brano assolutamente nelle mie corde, brano che peraltro ha una melodia pazzesca. La guerra é un motore invisibile che decide delle nostre vite, pilota l’economia e sbaraglia i destini di troppe persone. É ridicolo e oltraggioso nei confronti dell’intelligenza umana che nel 2015 due persone debbano ancora separarsi per colpa della guerra senza sapere se si rivedranno qui o nell’aldilà”. Nella trasposizione video il brano racconta la storia d’amore “a distanza” tra due giocatori di calcio balilla. I due innamorati – che sono avversari – si guardano teneramente, parlandosi in silenzio (i loro sentimenti sono affidati alla voce narrante della cantante che indossa ora la maglia blu, ora quella rossa), mentre eseguono una lunga danza di corteggiamento allineati sulle loro stecche, senza tuttavia potersi raggiungere. Il campo di calcio diventa paradossalmente un dance floor in cui lo stereotipo ruolo del calciatore macho eterosessuale viene scardinato, assumendo qui una tinta poetica e inaspettata.
We’ll Meet Again è tratto dal nuovo EP dell’artista emiliana 4 Pezzi Facili, uscito a distanza di un anno dal disco d’esordio Antitarma (QuiBaseLuna, 2014). Gli altri brani componenti l’EP sono altrettante cover del repertorio italiano catturato nel trentennio ’40/60 (Legata ad un granello di sabbia, Mille lire al mese e Ciao amore, ciao), tutte connotate da una splendida voce e da un arrangiamento indie elettro-pop che gli conferisce una nuova lettura musicale e lirica. Le stesse parole di allora assumono così un senso nuovo, toccando temi quali la violenza sulle donne e in generale all’interno di una coppia, la crisi economica, il precariato, l ‘amore, la lontananza, la guerra. L’augurio è che vi siano ulteriori episodi come questo, un esperimento originale per riscoprire la freschezza e l’attualità di alcune melodie del passato, che non dovrebbero essere mai dimenticate.