Il movimento LGBTI italiano scenderà in piazza sabato 5 marzo in Piazza del Popolo alla vigilia del voto alla Camera sulle Unioni Civili dopo l’approvazione in Senato. L’appello della senatrice Monica Cirinnà: “Facciamo una rivendicazione positiva. Abbiamo ottenuto il primo passo, abbiamo ottenuto tutti i diritti sociali, abbiamo un nuovo istituto che ci riconosce. Facciamo tutti insieme una grande battaglia per arrivare al matrimonio egualitario, per arrivare alla adozioni per tutti e di tutti. Facciamo sabato a Roma una piazza che sia di festa e di felicità”.
L’Associazione Nazionale ANDDOS ha supportato le iniziative degli ultimi mesi, da SvegliatiItalia ai presidi che si sono svolti in Senato, che hanno portato ad una grande mobilitazione nel Paese.
“Chiederemo al Parlamento di garantire in tempi rapidi quel poco che è stato in grado di produrre in Senato – sottolinea il presidente nazionale Mario Marco Canale – per chiudere in fretta questa pagina travagliata della storia dei diritti nel nostro Paese e aprire presto una nuova stagione di democrazia. L’approvazione in Senato costituisce la prima risposta ad un vuoto legislativo ormai intollerabile: si leverà sabato un appello ai deputati affinché approvino questa legge alla Camera così com’è. La scelta della fiducia in Senato, infatti, ha di fatto chiuso qualunque margine di miglioramento e un ulteriore passaggio parlamentare ci esporrebbe al rischio di un nuovo, clamoroso, nulla di fatto. Sul piano politico, tuttavia, questo non ci impedisce di affermare le pesanti responsabilità della politica per lo scenario che si è venuto a creare. E’ necessario affermare che nessuno dei nostri soci ha potuto ignorare l’indecoroso dibattito culturale e politico scatenatosi nelle aule del Parlamento e nel Paese. La nostra organizzazione, la più grande per numero di iscritti in tutta Italia, ha tra i propri obiettivi principali quello di assistere e accompagnare quelle persone che ancora oggi, purtroppo, non possono vivere liberamente la propria identità sessuale.
Per questa ragione è nostro preciso dovere essere in Piazza, per affermare la necessità di contrastare pregiudizi e discriminazioni, ribadendo le nostre rivendicazioni di uguaglianza e laicità. Dall’estensione del matrimonio civile, perché ogni cittadino e cittadina non siano più considerati di serie B in base ai diritti che gli sono riconosciuti. Vogliamo che si risponda alla miriade di messaggi omofobi, sessisti e sessuofobi con un serio programma di educazione sessuale nelle Scuole ed una nuova politica di formazione in tutti i settori della Pubblica Amministrazione. La libertà di amare, infatti, si conquista non solo con leggi, ma con una grande rivoluzione culturale che abbatta gli stereotipi e le ipocrisie di cui è intrisa la nostra società. Chiediamo che venga approvata l’estensione della legge Mancino-Reale ai reati motivati da omo-transfobia, perché restiamo l’unico Paese in Europa in cui picchiare o insultare un omosessuale non è un reato, quando invece, dalle Nazioni Unite alla Carta Fondamentale dei Diritti dell’Unione Europea, l’omo-transfobia è senza alcun equivoco equiparata al razzismo”.