Lista di nozze è un progetto di sitcom che affronta in chiave ironica e divertente il tema dei matrimoni gay in Italia. La serie, composta da 12 episodi, verrà diffusa su Youtube a partire dalla prima settimana di aprile. Abbiamo intervistato gli autori.
Avete realizzato un progetto di fiction sui matrimoni gay. Di che cosa si tratta?
PAOLA DUCCI (autrice): E’ la storia di Arnaldo e Leone, una coppia gay che si trova a gestire un negozio di liste di nozze e quindi vive quotidianamente la realtà delle coppie etero che si sposano, a volte senza alcun desiderio reale ma solo perché magari “così fan tutti”, per tirare su un po’ di soldi e regali.
FRANCESCO CALELLA (coautore): Perché diciamoci la verità, oggigiorno il matrimonio più che come unione sacra davanti alla società di due persone che si amano, è vissuto come un’operazione costi/benefici. E allora la domanda sorge spontanea: davvero quello fra Arnaldo e Leone è un amore di serie B? Davvero la famiglia che desiderano e potrebbero costruire è meno vera della famiglia cosiddetta tradizionale?
Perché affrontare il tema delle famiglie omosessuali?
PAOLA DUCCI: Perché è la discriminazione legislativa prima che culturale che mi interessava. E anche perché la “normalità” spesso si allinea a un vuoto di valori e a una estrema superficialità di sentimenti che passa inosservato proprio perché vissuto nell’ambito della consuetudine. Con le unioni civili approvate da poco non abbiamo affatto risolto il problema. Se ne è parlato tanto senza dire granché, secondo me.
Nella ricerca di sponsor vi siete però scontrati contro un muro di gomma…
FRANCESCO CALELLA: Pochissimi. Lo scoglio più grande è stato quello di creare attenzione attorno ad un progetto indipendente, nuovo e quindi con una grande incognita sui numeri che è in grado di alzare.
PAOLA DUCCI: Io posso registrare, più che un pregiudizio di fondo, un’ indifferenza legata al concetto: i gay non sono un grande mercato quindi perché investire? Ma anche la preoccupazione che un marchio che investe su di noi, sul prodotto “Lista di nozze”, possa essere assimilato a una nicchia e quindi ghettizzarsi.
Quindi non è vero che il web è il paradiso delle occasioni. A memoria nessuna serie tv italiana si concentra sul tema. O sbaglio?
PAOLA DUCCI: nessuna assolutamente. Le tv generaliste producono fiction in cui da decenni è presente il classico personaggio gay, talvolta macchiettistico, talvolta meno. In genere i personaggi gay sono rappresentati nello stereotipo del bizzarro creativo simpatico, le lesbiche sono in genere personaggi tormentati o drammaticamente gelose. A ripetere all’infinito il preconcetto anche qui della differenza di genere. Ma pensare (e produrre) una serie i cui protagonisti sono una coppia omosessuale significa dare a questa coppia, e alla famiglia omossessuale di conseguenza, lo status di realtà, di rappresentazione oggettiva del paese in cui viviamo e la tv evidentemente non è in grado di percepire questo cambiamento, visto che questa realtà è già ampiamente inserita nel tessuto sociale e culturale del nostro paese. Oppure, più semplicemente, la tv generalista si rivolge a un pubblico che si ritiene, ma io non lo credo affatto, non possa integrare questa condizione nel proprio vissuto.
Avete comunque realizzato la serie?
PAOLA DUCCI: Sì l’abbiamo realizzata e come sempre in Italia fra mille difficoltà ma anche molta solidarietà. Siamo stati bravissimi e io sono fiera del risultato.
FRANCESCO CALELLA: Il progetto è stato reso possibile anche grazie ad un crowdfunding lanciato sulla piattaforma Produzionidalbasso e conclusosi con successo e ad un contributo messo a disposizione dal Nuovo Imaie grazie ai fondi dell’art. 7 L. 93/92.
Quando andrà in onda?
PAOLA DUCCI: Metà aprile, dopo aver santificato la Pasqua…
FRANCESCO CALELLA: A partire dal 14 aprile ogni giovedì sul nostro canale Youtube, un episodio a settimana. Sono 12 in tutto… come gli apostoli…
La ricerca di sponsor non di ferma?
PAOLA DUCCI: Ora più che mai è necessaria!!