E poi venne Lorenzo (Ellade Libri/Parallelo 45) è l’ultimo libro di Giancarlo Zambaldi. Ecco che cosa ci ha raccontato l’autore.
Cosa racconti in E poi venne Lorenzo?
E’ poi venne Lorenzo è la storia di un amore difficile, durato circa sette mesi. Un rapporto tormentato, passionale, intenso tra due quarantenni nato quasi per gioco che magicamente si trasforma nell’amore di una vita: purtroppo però solo per uno dei due.
La storia si snoda tra l’entusiasmo e la felicità per un amore inaspettato dopo tanti anni di solitudine e inquietudine, la famiglia, il rapporto con la madre e il padre deceduto, il dialogo con i fratelli, fino alla tristezza che segue la separazione da Lorenzo. Separazione che getta nella più completa disperazione la voce narrante (Giancarlo) ma che gli da la forza di uscire finalmente allo scoperto dopo oltre trent’anni di silenzi.
E’ una storia autobiografica?
Si. Il libro è basato su una storia vera, la mia storia ed è nato come sfida con me stesso. Non volevo che il dolore, la tristezza e la depressione in cui stavo cadendo, avessero il sopravvento. Da questa esperienza difficile dovevo far nascere qualche cosa di buono. E mi sembra che tutto sommato, ci sia riuscito.
Pensi che l’invisibilità gay sia ancora un problema in Italia?
Essere gay, secondo me, è faticoso, soprattutto da noi. Esserlo richiede maggior impegno e dedizione in tutto quello che facciamo, perché sempre incontriamo nel nostro cammino persone che per ignoranza, pregiudizi o altro, non perdono occasione per criticarci, farci notare le nostre peculiarità e trattarci quasi da “figli di un Dio minore”. Dobbiamo avere coraggio e dimostrare che non abbiamo paura. Basta nasconderci, anche perché non abbiamo nulla da nascondere. I gay nel nostro Paese sono una realtà importante, produttiva, impegnata che deve essere visibile senza sensi di colpa.
Sono da poco state approvate le unioni civili. Qualcosa sta cambiando?
La legge approvata credo sia un buon passo avanti. In tutta onestà non ho avuto modo di approfondirla ma mi sembra che anche l’Italia sia sulla strada giusta ed abbia colmato una lacuna che non ci faceva onore. Tutti devono avere pari diritti e pari dignità, non devono esserci differenze o cittadini di serie A e cittadini di serie B. Se due persone decidono liberamente di amarsi e fare un percorso assieme devono essere tutelati relativamente ai loro beni, all’eventuale eredità, reversibilità della pensione, assistenza ecc. Tutto ciò deve essere una normalità.
Perché dobbiamo leggere il tuo romanzo?
Leggere o acquistare il mio libro? È come chiedere all’oste se il vino è buono…non devo essere io a convincere o sollecitare di farlo.
L’unica cosa che mi sento dire è che di sicuro è un libro che non si dimentica facilmente.