Le accuse di complotto e irregolarità di voto sono state respinte: la 66ma canzone regina dell’Eurovision Song Contest è anti-Russia. Nonostante ciò, la vittoria inaspettatamente ‘politica’, consumatasi alla Globen Arena di Stoccolma, continua a far discutere. Il brano con cui Jamala regala all’Ucraina per la 2a volta l’ambito trofeo (il 1° risale al 2004 e porta la firma di Ruslana) si intitola “1944” e affonda l’ispirazione nella storia familiare della cantautrice. Susana Jamaladynova, per tutti Jamala, ha sangue misto ed è figlia d’arte. Il padre è un fisarmonicista tataro di Crimea, mentre la mamma è una pianista armena del Nagorno Karabakh. A darle i natali è però Oš, città del Kirghizistan. E qui scatta il flashback. Negli anni ’40, durante la seconda guerra mondiale, la sua famiglia paterna fu vittima del regime sovietico. Iosif Stalin volle infatti infliggere una punizione collettiva ai tatari di Crimea poiché sospettati di collaborazionismo ucraino durante l’occupazione nazi-tedesca. Fu così che nel 1944, subito dopo la liberazione della Crimea, ordinò la deportazione dell’intero popolo nell’Asia centrale. Si trattò di un vero e proprio genocidio, in quanto dei quasi 200 mila deportati si salvarono all’incirca la metà. Tra i superstiti anche Nazalkhan, trisavola di Jamala, che si trovò lontana dalla sua terra con un figlio su 5 in meno, mentre il marito combatteva nell’esercito russo.
La giostra musicale del Festival ha così rotto il suo incantesimo. Oltre 200 milioni di telespettatori si sono sentiti partecipi dei voli pirotecnici tra un continente e l’altro, spinti da un magma musicale fluorescente e omologante, per finire inaspettatamente risucchiati da una crepa storica, che li ha ricondotti all’ancora irrisolto contrasto tra Kiev e Mosca. I riflettori si spostano pertanto sul 72° anniversario della deportazione dei tatari di Crimea, a 2 anni di distanza dall’annessione dell’ex penisola dell’Ucraina da parte della Russia. In “1944” Jamala riversa tutta la sua contrarietà alla recente occupazione russa mettendo in piazza i ricordi di famiglia e la sofferenza di un’adolescente a cui è stato impedito il contatto con la propria terra. «Non ho potuto passare lì la mia gioventù, perché vi siete presi la mia pace»: così la cantante, oggi 33enne, canta nel refrain del brano, in rigorosa lingua tataro-crimeana. Anche nell’intro, cantato in inglese, si evince a chiare lettere contro chi sia puntato il dito: «Quando arrivano gli stranieri, vengono nella vostra casa, vi uccidono tutti e dicono: non siamo colpevoli, non colpevoli».
Non solo musica dunque, ma anche stretta attualità che innesca riflessioni e rinfocola polemiche su scala internazionale. Del resto l’ispirazione artistica sgorga, di norma, da realtà contingenti e quindi scomode per alcuni. Conchita Wurst insegna. La vittoria all’ESC 2014 di una cantante barbuta ha sensibilizzato sul tema dei diritti omosessuali, negati del tutto o parzialmente in tante sottoculture di matrice religiosa. In sostanza non è stato solo un fenomeno vocale e musicale, così come la recente vittoria di Jamala non è solo politica. Le sue notevoli abilità compositive fanno da terreno fertile per abilità vocali altrettanto considerevoli, sia in canto lirico sia in canto jazz. Piena prova di ciò “1944”, un brano dall’innesto etno-soul che esplode in acuti laceranti.
E la nostra Francesca Michielin? L’artista lanciata dalla Sony Music in quel di X Factor è stata oscurata da cantanti con vocalità e presenza scenica nettamente superiori. Oltre a Jamala, si sono fatte notare e apprezzare soprattutto la luccicante Demi Im, la sexy Iveta Mukuchyan e la prosperosa Ira Losco. Selezionata come rappresentante dell’Italia attraverso Sanremo 2016, Francesca si è fermata al 16° posto. Forse avrebbe guadagnato qualche posto in più se avesse cantato la sua “No Degree of Separation” totalmente in inglese, ma sempre di briciole si tratta.
di Ugo Stomeo
Video ‘1944’ #live di Jamala: https://youtu.be/B-rnM-MwRHY
Video ‘Rise Like a Phoenix’ #live di Conchita Wurst: https://youtu.be/QRUIava4WRM
Video ‘Sound Of Silence’ #live di Dami Im: https://youtu.be/5ymFX91HwM0
Video ‘LoveWave’ #live di Iveta Mukuchyan: https://youtu.be/nL066Rp7J7k
Video ‘Walk On Water’ #live di Ira Losco: https://youtu.be/58YS5m3EYVY
Video ‘No Degree Of Separation’ #live di Francesca Michielin: https://youtu.be/YfnhDfy8AjU